Ieri sera, ore 22.13.
Torno a casa dal lavoro, scatolino era già a nanna e la scena che mi trovo davanti potrebbe essere paragonata a quella di una sedicenne due ore prima di andare in discoteca la prima volta: vestiti su vestiti buttati sul divano e sul tavolo.
"Non so cosa mettere domani" è la spiegazione di papiL "mi dai una mano?!".
Ok forse ho un pò esagerato con la visione della montagna dei vestiti ma l'idea è quella.
PapiL oggi è in fiera a Bologna con alcuni colleghi dove hanno uno stand e per incontrare dei clienti.
E lo guardavo tra un "questo abbinamento come va?", "metto questa giacca?", "no il maglioncino no, lo metto sempre!", "devo comprare dei vestiti da ometto" (???).
E mi sono sentita così orgogliosa di lui, di quello che è diventato.
Lui che fa un sacco di progetti lavorativi.
Lui che è ambizioso.
Lui che esce di casa alle 6.45 e torna alle 19.
Lui che la prima volta che mi ha accompagnato a scuola in macchina mi ha raccontato che aveva ricevuto una lettera dal lavoro perchè girava per l'officina in bicicletta, e guarda dove è arrivato.
Lui che si fa in quattro per noi.
Lui che si è buttato in un nuovo lavoro per noi.
Lui che ama ciò che fa'.
Lui che è bello come il sole.
Lui che fa ridere scatolino come nessuno riesce a fare.
Lui che è cresciuto così tanto.
Lui che si preoccupa ed è più ansioso di me.
Lui che non lo cambierei per nulla al mondo.
E alla fine di tutti questi miei pensieri, mentre lui ancora borbottava che "non ho niente da mettermi", gli ho preso il viso tra le mani, l'ho baciato e ho detto " sono fiera di te, amore!".
E lui "grazie", di quei grazie pieni, sinceri e orgogliosi.
E proprio in questi giorni ho preparato un pensierino per la festa del papà, un tappetino mouse per l'ufficio, per avere un pezzo di noi anche al lavoro.
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