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venerdì 22 febbraio 2013

8 novembre 2010

In questi giorni su instagram c'è un contest sul tema della gravidanza, e mi sono ritrovata a pensare al parto del mio pistolino.


Come avevo già detto qui, la scadenza era prevista per il 28 ottobre 2010, ma il pigrone stava fin troppo bene lì. Superata la data prevista ho iniziato a andare in clinica a giorni alterni per i (pallosissimi) monitoraggi, finchè il sabato dopo il quinto o il sesto monitoraggio mi hanno detto " vieni domani alle 18 con la valigia che ti ricoveriamo"
La cosa mi sembrò irreale. 
Io stavo più che bene, zero dolori e malesseri vari. 
La domenica io e papiL siamo stati a letto fino a mezzogiorno a farci le ultime coccole da coppia senza figli, e poco prima di recarci in clinica abbiamo scattato questa ultima foto della mia panza, come per testimoniare che ero proprio una balena!


Arrivati in clinica, documenti per il ricovero, mi sistemo nella mia stanza e dopo l'orario visite papiL mi saluta dopo avermi ripetuto millequattrocento volte di chiamarlo appena mi fanno quello che devono fare. Verso mezzanotte vado in sala travaglio dove mi inseriscono una fettuccina per provocare le contrazione e iniziare così il travaglio. Ma io stavo così bene!
chiamo papiL. 
mi metto a dormire.
Intorno alle 3 i primi dolorini, tengo controllata l'ora: ogni 10 minuti.
Ore 6: ogni 8 minuti. Lo dico all'ostetrica ma non credevo di essere in travaglio perchè non erano così forti.
Faccio colazione.
Ore 8 arriva papiL. Dolori un pò più forti.
Passano i medici per i controlli e il primario del reparto (mai visto e che considero un cretino) mi tocca la pancia e dice al suo collega "mi sembra che il feto sia un pò piccolo"
ma che cazz vuol dire?! dopo 9 mesi di controlli e "tutto va bene"
PapiL chiede spiegazioni al capo ostetrico che mi aveva seguito nel corso preparto che in modo diplomatico gli fa capire che è un cretino.
Poi varie passeggiate per il reparto da vera donna gravida, e già qui il dolore era più forte. 
ore 11: pranzo. ma durante le contrazioni mi viene quasi da vomitare ma mi sforzo di mangiare sapendo cosa mi aspettava.
E poi ore 13, vado in bagno ed eccolo lì, il famoso tappo.
Lo dico all'ostetrica, visita col ginecologo "eh sì, siamo a 4 cm, meglio andare in sala travaglio".
Ed eccomi lì, mezz'ora dopo in sala travaglio, seduta su una sedia da cui non mi volevo più alzare, con papiL bianco, con cui cercavo di interagire mentre con gli occhi chiusi sonnecchiavo fino all'arrivo della prossima contrazione.
 L'ostetrica mi aveva chiesto se volevo fare l'epidurale e io le avevo risposto che se il dolore continuava così lo riuscivo a sopportare. E così è stato.
Ore 14.30: guardo papiL e gli chiedo "secondo te per che ora finiamo?"
"Mah, probabilmente per le 19"
"ma no, secondo me per le 17 abbiamo finito, scommettiamo?"
E indovinate un pò chi ha vinto?
Ore 16.30 sono pronta, andiamo in sala parto, mi posiziono sul malefico lettino e via, partono le spinte. 
"Quando senti il dolore, spingi!"
OK mi dico mentalmente, niente urla, sono una che il dolore lo tiene dentro.
PapiL dietro di me muto, ogni tanto qualche incitamento.

E come la sottoscritta aveva predetto, ore 16.55 è nato il mio scatolino di 3.130kg!
Piccolo, sporco, incazzato perchè lui lì ci stava bene, urlante, coi capelli neri e la testa perfettamente rotonda. 

In poche parole la nostra meravigliosa perfezione.



Rivivrei quel momento mille volte, perchè è proprio vero che se il dolore c'è stato, me lo sono completamente dimenticato.

mercoledì 20 febbraio 2013

Welcome to Miami

E dopo New York e Washington, abbiamo passato gli ultimi 3 giorni del nostro viaggio di nozze a Miami, più precisamente a South Beach. Dopo un volo e un atterraggio un po' brusco a causa del forte vento, siamo arrivati in questa città calda in cui la parola d'ordine era relax! C'era molto vento e il tempo passava da sole a leggera pioggerella in pochissimi minuti per poi tornare a splendere il sole. Faceva caldissimo.
Ci siamo divisi tra piscina dell'hotel, spiaggia, passeggiate per i negozi cene romantiche, aperitivi e cocktail.
Devo dire però che non vedevo l'ora di tornare a casa dal mio pistolino. 
Mi è mancato tantissimo, ma sapevo che stava bene diviso tra i nonni. L'unica cosa che mi preoccupava era la notte perchè non aveva mai dormito fuori casa ma si è adattato benissimo fin da subito. E al ritorno ci aspettava all'aeroporto, e ovviamente ce l'ha fatta pagare!










sabato 16 febbraio 2013

Washington DC

E da New York abbiamo preso il treno e in 3 ore siamo arrivati a Washington DC, una città realizzata a doc per essere la capitale. Abbiamo passato qui solo 2 notti ma bastano per vedere tutta la città o almeno quello che conta. Ogni monumento della città è dedicato o a un presidente, o a una guerra. 
Il tempo è stato più clemente, ancora freddo ma almeno c'era il sole.
Washington mi è piaciuta un sacco, pulita e candida con ogni cosa al suo posto.
Ci siamo spostati sempre a piedi e anche qui, come a New York, ci sono ampie zone verdeggianti e ben integrate con la città. 















mercoledì 13 febbraio 2013

Autumn in New York

Finalmente riesco a raccontare qualcosa del nostro viaggio di nozze.
All'alba del  7 ottobre io e papiL abbiamo dato un bacio enorme a scatolino che dormiva e siamo partiti per la prima tappa del nostro viaggio: New York.
4 giorni nella grande mela, colazioni pesanti e pranzi con hot dog.
Giorni nuvolosi e pioggia leggera. Città multi raziale, patriottica, orgogliosa, da girare tutta a piedi e col naso all'insù, non dorme mai, scenografica, megalomane, luminosa.
New York è proprio come me l'aspettavo, il fumo dai tombini, gente di fretta, attraversamenti di massa. Poi c'erano le case addobbate per Halloween, gli hamburger favolosi e i ristoranti italiani che di italiano avevano ben poco.